Benny si racconta

Ciao a tutti, mi chiamo Benny, ho 36 anni e faccio, per adesso, lo psicologo e lo scrittore.

In passato sono stato anche musicista e tutt’ora grande appassionato di pesca subacquea.

Per quanto questa prima presentazione possa sembrare “appariscente”, il mio percorso fino a qui non è stato affatto facile.

Fin da piccolo ho amato la natura, in particolare gli animali, passavo tutto il mio tempo libero con loro.

Il mio problema era che avevo pochissimo tempo libero in quanto la maggior parte della mia vita era occupata dal mio incubo peggiore: LA SCUOLA.

Ho guardato indietro, a quel bambino che soffriva tanto in classe, che leggeva male, scriveva a zampe di gallina, girava le lettere e scambiava il per per il più, tabelline mai imparate, eccessivamente vivace… ecc. ecc.

La mia scoperta è avvenuta durante il tirocinio per diventare psicologo presso il servizio di Neuropsichiatria infantile della ASL di Bari, posto in cui le diagnosi di DSA fioccano alla velocità della luce.

Mi sono riconosciuto in quei bambini, nella loro timidezza, nella loro rabbia, nelle loro difficoltà scolastiche.

Stelle sulla terra è stato il primo film che ho visto, fiumi di lacrime ho versato.

Poi ho studiato manuali, biografie, ricerche scientifiche. Finalmente ho iniziato a capirci qualcosa.

Iniziavo a capire che non ero un completo fallimento. Ho scoperto che fino a quel momento avevo visto solo una facciata della medaglia, ma c’era molto altro da scoprire.

La mia creatività. L’empatia, la sensibilità, la capacità di intuito, tutte qualità che fino a quel momento non avevo affatto preso in considerazione.

Ho aperto un blog, per esprimere tutta la mia rabbia e disappunto verso un mondo della scuola schematico, chiuso con i paraocchi.

Nel mio cammino in questo blog ho conosciuto molte persone simili a me, sono stato felicissimo. 

Una persona in particolare, che io definisco un angelo di nome Bettina, mi ha dato fiducia, ha creduto in me, con la sua calma e grazia mi ha detto sinceramente che secondo lei, scrittrice di professione, io avrei potuto scrivere un libro.

Non importa che non credevo in me stesso, non importa che ero sempre depresso e soffrivo di attacchi di panico, quella comunicazione di Bettina per me è stato un momento speciale ed ha messo in moto dentro di me una forza incredibile.

Ci ho creduto, ho scritto il bambino dimenticato, la mia storia. Un libro che ha avuto e sta avendo un grande successo. 

Al momento della pubblicazione ho avuto paura di fallire, fino alle prime recensioni che mi hanno dimostrato che quel libro ha un grande valore.

Iniziavo a sentirmi qualcuno, o almeno qualcosa, fino a qual momento mi sentivo un fantasma, inesistente per la società, un essere indegno dell’amore nemmeno per me stesso.

Ho seguito un percorso di psicoterapia, un percorso di meditazione ed attualmente un percorso con Dio.

Sono stato meglio ed ho scritto altri libri.

Diciamo che sono una persone che sente forte la vita ed a volte viene sopraffatto, ma cerco in tutti i modi di aiutarmi, perché so che la mia missione su questa terra è quella di aiutare come psicologo molti bambini che stanno soffrendo la scuola come è successo a me.